Cosa vedere a Matera in un giorno
Approfittando della vacanza in Puglia decidiamo di visitare la vicina città di Matera. Ed è stata un’esperienza emozionante! Con al seguito la nostra cagnolina.
COME RAGGIUNGERE MATERA
Noi siamo andati a Matera in auto. Dal trullo dove alloggiavamo a Castellana Grotte, provincia di Bari, ci abbiamo messo poco più di un’ora. Si trova tranquillamente parcheggio nella città nuova.
In alternativa, a seconda della città di partenza, il modo più rapido ed economico per raggiungere Matera potrebbe essere un volo low cost fino all’aeroporto di Bari Palese, con trasferimento in navetta alla stazione di Bari Centrale da cui partono i treni delle F.A.L. (Ferrovie Appulo Lucane) e i pullman Flixbus.
COME VISITARE MATERA…CON CANE AL SEGUITO
Secondo noi il modo migliore per visitare e conoscere la città, soprattutto se non si ha molto tempo a disposizione, è affidarsi a un’esperta guida locale. In alternativa bisogna documentarsi molto prima dell’arrivo in città per non perdersi nulla.
Noi abbiamo deciso di scoprire Matera con una guida locale. Cercando su internet abbiamo contattato la meravigliosa Eleonora Bianco attraverso il sito www.visitamatera.it
Ci ha incantati e guidati tutto il giorno su e giù per i sassi! Un’esperienza magnifica e senza di lei sicuramente non avremmo scoperto moltissime cose e assaporato l’atmosfera materana.
Con noi c’era Leila, il nostro cucciolo di Pastore Australiano; è stata bravissima durante tutta la visita nonostante il caldo e non abbiamo trovato divieti in merito agli accessi ai cani. Abbiamo potuto portarla ovunque, negli hotel, nelle spa degli hotel, nella casa museo ecc…
Se siete curiosi di scoprire come abbiamo trascorso la vacanza in Puglia con la nostra pelosa, potete leggere il racconto di viaggio Vacanza in Puglia con il cane
LA NOSTRA GIORNATA A MATERA
Con Eleonora ci siamo incontrati in piazza Vittorio Veneto tra il palazzo della Prefettura e la chiesa di San Domenico. Dalla piazza si gode di un meraviglioso panorama sui sassi.
Eleonora ci spiegò la storia della città.
Oggi i Sassi di Matera sono un sito UNESCO, ma fino agli anni ’50 il capoluogo lucano era totalmente isolato dal resto del mondo e versava in gravi condizioni di degrado e arretratezza. Nel suo libro “Cristo si è fermato ad Eboli” pubblicato nel 1945, Carlo Levi paragonò l’ammasso di case grotta sovraffollate, in cui persone e animali condividevano gli stessi spazi, alla rappresentazione Dantesca dell’Inferno.
Grazie alla sua denuncia, la politica italiana si interessò alla questione, e il leader del Partito Comunista Togliatti visitò Matera per vedere con i propri occhi la situazione in cui vivevano gli abitanti dei Sassi. Fu proprio lui a definire la città “vergogna nazionale”. Dopo anni di abbandono coatto, durante i quali gli abitanti dei Sassi furono costretti a lasciare le proprie case per trasferirsi nei nuovi rioni costruiti dallo Stato, negli anni ’80 il centro storico si rianima e da città fantasma diventa un’apprezzata meta turistica: i Sassi vengono dati in comodato d’uso per aprire botteghe artigiane, negozi di souvenir, ristoranti, b&b, e le chiese rupestri e le case grotta vengono tramutate in musei. Ma la svolta arriva quando nel 1993 l’UNESCO dichiara i Sassi Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Un’ulteriore occasione di riscatto è giunta con la designazione a Capitale Europea della Cultura 2019.
L’insediamento più antico di Matera, il rione Civita, divide la città in due parti: a nord il Sasso Barisano, la zona più moderna, e a sud il Sasso Caveoso, vero e proprio centro storico con chiese rupestri e case grotta scavate nella roccia di tufo. Sul versante opposto della Gravina si estende il Parco Archeologico della Murgia.
Per avere un’idea di cosa significasse vivere all’interno dei Sassi prima dello sfollamento, Eleonora ci ha accompagnati nella visita della Storica Casa Grotta di Vico Solitario www.casagrotta.it (ingresso 3€). La casa è arredata con mobilio e attrezzi dell’epoca, un grande letto/giaciglio con il materasso di foglie di granturco dove dormiva praticamente tutta la famiglia, il tavolo attorno al quale si riunivano, il focolare e la mangiatoia per gli animali. Immancabile il vaso per i bisogni di tutta la famiglia, che veniva svuotato in strada insieme a tutti gli altri. La casa veniva riscaldata tramite il letame degli animali e con la famiglia viveva l’asino, indispensabile e più importante componente della famiglia.
Ci ha colpito molto la Chiesa rupestre di Santa Maria De Idris. Interamente scavata nello sperone roccioso del Monterrone, è visibile da ogni parte della città. Si raggiunge salendo una lunga scalinata e una volta in cima si potrà vedere dall’alto tutto il Sasso Caveoso e la Murgia.
Abbiamo piacevolmente passeggiato tra antiche abitazioni ora diventate lussuosi hotel, negozi di souvenir e ristoranti prelibati.
Grazie ad Eleonora abbiamo avuto anche la possibilità di entrare in due hotel meravigliosi. In uno abbiamo visitato i sotterranei dove sta per essere completata una lussuosa SPA.
Nell’altro hotel invece, uno dei più prestigiosi della città, siamo saliti sulla meravigliosa terrazza dalla quale si può ammirare il Parco della Murgia Materana.
Il Parco della Murgia Materana si trova a circa 3 chilometri dalla città, sul versante opposto a quello su cui sorge Matera, si estende il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, meglio conosciuto come Parco della Murgia Materana. Un paesaggio rupestre, arido, selvaggio, in cui si trovano i resti degli insediamenti più antichi del territorio risalenti al Neolitico, e oltre 150 chiese rupestri. L’altopiano può essere raggiunto soltanto in auto tramite la Statale 7 Appia direzione Taranto.
Noi ci siamo recati al parco dopo cena e abbiamo goduto di un magnifico panorama della città illuminata…un vero e proprio presepe!
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